Volevo ‘cchiappalle le stelle….
"Munéllu guardavo le stelle,
a ésse allungavo le mani
perché volevo ‘cchiappalle.
Ma oggi, però so capìtu:
nun se ne’ cchiappa niciuna.
Me sa che è pe’ quistu mutivu
Che oggi me sento sperdutu
Sopre a ‘sta toppa de terra,
che gira e che se reggira
nell’univerzu infinitu."
Nella storia di un paese i decenni che trascorrono si cristallizzano formando universi i cui tratti spiccano unici ed irripetibili,
indimenticabili per chi li ha vissuti ed attraenti per le generazioni future e che ne captano le emozioni.
Coloro che ai nostri giorni vanno alla ricerca di storie, di volti passati, trovano le testimonianze, che molto bene il vulcanico
e sensibile concittadino Osvaldo Scardelletti ha immortalato:
egli riesce a stupirci per l’amore che trasmette raccontando in maniera scanzonata molti tratti della vita passata a Monterotondo.
Osvaldo Scardelletti nasce a Monterotondo il 21 aprile del 1928.
Sposa Elia nel 1956 e si trasferisce a Roma nel 1959.
Svolge il suo lavoro per molti anni nel cinema ricoprendo diversi incarichi .
E’ nominato direttore del reparto truke cinematografiche interessandosi anche del montaggio di trailers.
(Truke o Truca significa realizzare trucchi, titoli, effetti speciali, riduzione del formato della pellicola ed altro, per mezzo di apparecchi ottico-meccanici usati nel passato, oggi quasi esclusivamente con apparecchiature elettroniche).
Pubblica nel 1965, con la casa editrice Carrier, il libro “Il giardino dell'erba voglio”, una favola poetica sia per bambini che per adulti.
Nel 1970 pubblica con la casa editrice ODEP “la Pelle degli altri”, romanzo ambientato a Monterotondo intorno
all’ 8 settembre 1943.
Sempre nel 1970 pubblica poesie in dialetto romanesco sul "Rugantino".
Nel 1977 partecipa al montaggio del Film “I Magnifici Macisti”, partendo da un’idea di Enrico Lucherini, con le musiche di Nico Fidenco e con il commento di Maurizio Costanzo.
E' un collage di brani con scene tratte da cinegiornali del periodo fascista e del dopoguerra, mescolate a scene estrapolate da
film mitologici degli anni dal 1940 al 1960 a partire da Scipione l'Africano fino ad arrivare ai Titani.
Il film vuol essere la rappresentazione di un cinema fatto di muscoli e di cartapesta ma nel frattempo coinvolge gli attori e le attrici che si sono impegnati seriamente, ma spesso ironicamente.
Nel 1979 collabora con Nico Fidenco alla produzione di cartoni animati.
Nel 1980 è nominato direttore artistico dell' I.C Cartoons di Ancona, per produrre una serie di cartoni animati. In questo periodo si reca in varie città d'Italia, a proporre seminari sulle tecniche del montaggio cinematografico.
Nel 1985 pubblica il libro “Nostrana” e, tornato stabilmente a Monterotondo diviene il fondatore della rivista locale “Ergo” che diverrà in seguito quindicinale e supplemento al giornale “Mondo Sabino”.
Nel 1986 pubblica la raccolta di poesie “Canto d'amore”, edita da L'autore Libri, di Firenze.
Sempre nello stesso anno comincia a collaborare con il "Centro Sportivo La Mezzaluna" curandone l’immagine pubblicitaria ed interessandosi dell’omonimo giornale “ Mezzaluna” che rallegra con vignette umoristiche .
In seguito alla collaborazione a questa rivista è premiato per la grafica.
Sempre nel 1986 pubblica il poemetto “Er monno da principio” e “L’almanacco di Ergo”
Come critico d’arte, in una nota ( “Ergo”, giugno - novembre 1986 ) scrive sul pittore Alberto Morena:
“...mi ha subito aggredito non con la violenza dei colori, bensì con un’astratta simbologia inquietante di rocce, di occhi e di membra la cui volumetrica composizione,
senza confini definiti, mi ha lasciato [...] perplesso [...] Lo immaginavo amante dei paesaggi quieti, dei colori tenui, delle trasparenze velate, come trasparente e quieto è l’Alberto che ho sempre conosciuto.
[Invece] il tratto sicuro della matita, prezioso come un ricamo, tracciava, tra grassi chiaroscuri distesi,
un gioco di figure il cui simbolismo ammiccante suscitava in me reazioni immediate, ricordi, commozioni ancestrali e sconcertanti piaceri a galleggiare su superfici di [...] onde, di membra, di oggetti e di astratte volumetrie [...].
Un dire senza dire per suggerire versi, musiche, parole e fatti reali, intuiti dall’artista con complicità di memoria e tracciati con splendida mano”.
In seguito, organizza Il Pincetto di Poesie, rassegna dedicata sia ai poeti dialettali monterotondese che ad altri.
Nel luglio del 1987 in occasione della manifestazione culturale di poesia alla Mezzaluna, presenta i disegni, poi divenuti famosi, sugli orsetti del pattinaggio su ghiaccio.
Fonda la compagnia teatrale, ” 9 Settembre”, sostenuto da alcuni suoi amici, attori non professionisti.
Questo nuovo interesse lo porta alla stesura del dramma “Noi Padri noi Figli” del 1989 , e nel 1991 della commedia “Lu processu a lu Magu” di cui cura, naturalmente, la scenografia.
Tra il 1990 e il 1991 pubblica “Raccontare Monterotondo” un libro che parla della sua Monterotondo con lo scrupolo l’emozione e la commozione di chi ama il proprio luogo di origine.
Dà voce ed immagine a tante persone sia del tempo passato che del suo tempo.
Anche la ricostruzione storico - archeologica lo appassiona. Studia, ricerca, e quando le notizie non sono sufficienti, inventa !
La pubblicazione di questo libro è a cura della Tipografia del Sig. Ugo Balzanelli.
Ha lavorato per molti anni sulla stesura di un libro ancora rimasto inedito “ L'universo del nostro silenzio”.
Osvaldo è stato un disegnatore, fumettista, grafico pubblicitario, pittore, ha avuto grande interesse
per la poesia, la narrativa, la regia teatrale, il giornalismo, ma prima di tutto un ....Monterotondese !.
Muore a Roma 15 dicembre 1991.
Sulla sua tomba sono incisi questi versi:
“Domani,
se mai ti sfiorasse un ricordo,
non piangere sulla mia tomba:
io sono vissuto, da uomo!”
Monterotondo e i monterotondesi non potranno dimenticarlo mai.
A lui sono dedicati, per intervento del Ministero della Pubblica Istruzione, la Scuola di Tor Mancina, e
l' Auditorium di Monterotondo Scalo.
Bibliografia: Bianco e nero(Pubblicato da Soc.Gestione Editoriali.1977)-Biblioteca del Cinema - O.Scardelletti - Annali 2005(Giuseppe Lanna)