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VINCENZO FEDERICI



Nasce a Monterotondo il 12 agosto 1871 da Gregorio Federici e da Francesca Moreschi. Muore a Roma il 20 novembre 1953.

Consegue la Laurea in lettere all'Università di Roma nel 1895 con Ernesto Monaci, filologo e critico letterario italiano, e ottenuta nel 1899 la libera docenza di paleografia e diplomatica.
Dal 1901 è nominato professore incaricato della materia nella stessa Università , straordinario dal 1905 e ordinario dal 1910.
Nel 1912 nasce,all’interno del cinquecentesco Palazzo Valentini,la Biblioteca del Consiglio Provinciale della quale, negli anni successivi alla prima guerra mondiale, Vincenzo Federici - Giuseppe Ceccarelli (detto Ceccarius)insigni studiosi romanisti e consiglieri provinciali,
insieme a Carlo Galassi Paluzzi, fondatore dell’Istituto di Studi Romani - valorizzano ed incrementano il patrimonio bibliografico per la documentazione sulla storia e sulla cultura locale.

Dal 1920 al 1924 fu Consigliere provinciale e comunale di Monterotondo.

Tra gli anni 1924-25 fu istituita la Scuola di perfezionamento in Storia Medievale e Moderna, come risulta per la prima volta dall'annuario dell'Università. Il direttore è Vincenzo Federici; tra i professori delle discipline storiche che afferiscono ci sono Pietro Fedele, Ernesto Buonaiuti, Michele Rosi, Gioacchino Volpe.
La Scuola è alloggiata al II piano di Palazzo Carpegna, in un locale con accesso da Via degli Staderari 19.

Dal 1935 al 1942, lasciato l'insegnamento attivo, fu direttore dell'Istituto di paleografia dell'Università di Roma.
Pubblicò molti importanti lavori scientifici (sui monasteri di Subiaco, S. Apollinare e S. Vincenzo al Volturno, sulla scrittura delle cancellerie italiane, sugli statuti di alcuni comuni del Lazio, ecc.).
Diresse l'«Archivio paleografico italiano» dal 1918 al 1952.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua fondazione (1930) fino alla morte, partecipò al suo quarto Congresso nazionale, tenuto a Macerata e Recanati nel 1937.
Fece parte della Commissione centrale per le biblioteche, presso il Ministero dell'educazione nazionale, dal 1936 al 1939.



Fra le sue numerose cariche accademiche, fu dal 1943 fino alla sua morte, presidente della Società romana di storia patria (ne fu socio sin dal 1902 e in seguito segretario dal 1905).
Dal 1944 fu membro dello Giunta centrale per gli studi storici e dal 1946 socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (e in precedenza socio corrispondente).
Studiò in modo particolare la scrittura a Roma nell'alto Medioevo e le origini della minuscola carolina.











    I suoi scritti:
  -Chronicon Vulturnense del monaco Giovanni : Prefazione - Tipografia del Senato
  -L'epigraphie de l'eglise Sainte-Marie-Antique - Rome : M. Bretschneider, 1911 - ill.
  -Esempi di corsiva antica dal secolo 1° dell'era moderna al 4° - D. Anderson
  -Album epigraphique : Supplement au chapitre, epigraphie de l'eglise Sainte Marie antique - M. Bretschneider
  -Il documento latino privato : (R. Università degli studi di Roma) - Officina di Arti Grafiche
  -I monasteri di Subiaco : la biblioteca e l'archivio. Vol. secondo
  -La scrittura delle cancellerie italiane dal sec. XII al sec. XVIII , 1934, "Archivio veneto", XXI (1937), p. 153.
  -Fac-simili per le scuole di paleografia degli archivi -di Stato, raccolti ed illustrati a cura di V. F. Testo. Tavole - P. Sansaini
  -Regesto di S. Apollinare Nuovo. A cura di Vincenzo Federici (XVI u. 416 S., 3 gez. Tafeln) Roma 1907. Nachdruck J.
  -Regesto della Chiesa di Ravenna : le carte dell'archivio estense / pubblicate dall'Istituto storico italiano ; a cura di V.      Federici e G. Buzzi. - Roma : Loescher, 1911-[1931]
  -Statuti della provincia romana : S. Andrea in Selci, Subiaco, Viterbo, Roviano, Anagni, Saccomuro, Aspra Sabina/editi        da R. Morghen ... [et al.] ; a cura di Vincenzo Federici. - Roma : Tipografia del Senato, 1930.

Bibliografia:Vittorio De Donato: Dizionario biografico degli italiani. Vol. 45. Roma: Istituto della Enciclopedia
                   italiana1995,p.658-660.
                   Archivi di Stato e Archivi Beni culturali.
(Giuseppe Lanna)

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