 
                                                       
 Ma , il 28 giugno del 1914 l'attentato di Sarajevo all'Arciduca d'Austria scatena la Grande Guerra ! 
L'Italia ,  dapprima alleata di Prussia ed Austria , poi neutralista , sotto la spinta del crescente movimento nazionalista decide di  entrare in guerra contro gli ex alleati . Era il 25 maggio 1915.
Una guerra terribile che costa all'Italia oltre 650.000 morti , un tributo di sangue che diviene il collante per la definitiva Unita' d'Italia.
Dopo la gioia e la fierezza di veder sventolare il Tricolore a Trento e a Trieste , i nostri soldati , tornati nei loro paesi , non trovano piu' lavoro ; la miseria  attanaglia i piu' deboli e la vita diviene una continua battaglia.
L'insoddisfazione politica , sommata a quella economica forma una  miscela esplosiva che culmina in un'autentica guerra civile con centinaia di morti tra le varie fazioni politiche , l'esercito e le forze dell'ordine.
Mussolini, accettato dal Re , e' considerato il solo uomo capace di riportare l'ordine e  persiste fino in fondo a questo suo compito. E' iniziata l'era fascista !
In tale clima il giovane Fausto Cecconi affronta la sua giovinezza.
Secondo figlio , dopo il fratello Luigi , muove i suoi primi passi  nella casa  paterna , situata nella zona dei Cappuccini , in quegli anni ancora distante dal centro abitato.
Qui il padre  lavora la sua terra , duramente, aiutato da  validi braccianti , ottenendo risultati e guadagni soddisfacenti.
E' su questa terra che Fausto comincia ad appassionarsi  alla conoscenza dei motori dei macchinari agricoli.
Iscritto alle scuole elementari , dimostra immediatamente un grande amore per lo studio e attenzione nell'apprendimento ; gli elogi degli insegnanti non si fanno attendere. ''Ama lo studio ed ha un'intelligenza piu' unica che rara''.
A Monterotondo completa le elementari fino alla sesta classe. Seguendo quelle che erano le sue mire ,  decide di allontanarsi dalle sue terre  iscrivendosi nell'anno 1911 alle Scuole tecniche di Amelia  in provincia di Terni.
E' questo un periodo malinconico :  sente il peso dei sacrifici che la sua famiglia deve sostenere per mantenerlo agli studi , ma soprattutto gli pesa la mancanza dell'affetto materno. Adora sua madre !
L'amore per lo studio  si accompagna a quello per lo Sport e l'esercizio fisico . Cresce sano e robusto  vivendo  con l'indispensabile e con il pensiero sempre rivolto a coloro che per vivere lavorano pesantemente. 
Nel 1919  completato il ciclo di studi ad Amelia , si trasferisce a Fermo in provincia di Ascoli Piceno ; si iscrive all'Istituto tecnico industriale presso il locale convitto , dove soggiorna fino al 1921 , poi alloggia presso una famiglia amica.
Il profitto scolastico e' sempre altissimo e la sua vita trascorre tra casa , scuola e lezioni di musica che nel frattempo ha iniziato.
Ama il padre , ma con la mamma  Nina ha un rapporto di tenerezza infinita e a lei si rivolge per chiedere quelle poche cose di cui necessita.
Nel 1922 si iscrive al Fascio di Combattimento di Monterotondo seguendo le orme del fratello Luigi che gia' da qualche anno pratica questo ambiente.
Quest'ultimo viene ferito gravemente tra il 30 e 31 dicembre 1921 da una pallottola esplosa da un  ''nemico comunista''. Fausto lo assiste  per tutto il tempo 
Nel luglio del 1923 consegue il diploma , risultando il Primo del corso.
Ad ottobre dello stesso anno ,  entra all'Accademia Aeronautica di Livorno dove immediatamente  gode della stima dei suoi superiori  , che lo giudicano un ottimo elemento con intelligenza pronta  e ricco di generosita' verso i suoi compagni .
In occasione delle festivita'  pasquali e natalizie scrive ai genitori  soffermandosi malinconicamente sulla lontananza dal  suo paese e dalla sua casa , senza mai fare menzione delle lodi e dei progressi che ottiene in Accademia. Un ragazzo modesto con un credo fermo: Dio, Patria, Famiglia .
Al termine dei tre anni di Accademia gli viene assegnata , direttamente dalle mani di Italo Balbo , la sciabola d'onore per essere risultato il primo del corso Aquila.
L'1 luglio 1926 e' nominato sottotenente e il 2 agosto inizia il corso di pilotaggio nel Campo San Giusto di Pisa.
Ma , il 28 giugno del 1914 l'attentato di Sarajevo all'Arciduca d'Austria scatena la Grande Guerra ! 
L'Italia ,  dapprima alleata di Prussia ed Austria , poi neutralista , sotto la spinta del crescente movimento nazionalista decide di  entrare in guerra contro gli ex alleati . Era il 25 maggio 1915.
Una guerra terribile che costa all'Italia oltre 650.000 morti , un tributo di sangue che diviene il collante per la definitiva Unita' d'Italia.
Dopo la gioia e la fierezza di veder sventolare il Tricolore a Trento e a Trieste , i nostri soldati , tornati nei loro paesi , non trovano piu' lavoro ; la miseria  attanaglia i piu' deboli e la vita diviene una continua battaglia.
L'insoddisfazione politica , sommata a quella economica forma una  miscela esplosiva che culmina in un'autentica guerra civile con centinaia di morti tra le varie fazioni politiche , l'esercito e le forze dell'ordine.
Mussolini, accettato dal Re , e' considerato il solo uomo capace di riportare l'ordine e  persiste fino in fondo a questo suo compito. E' iniziata l'era fascista !
In tale clima il giovane Fausto Cecconi affronta la sua giovinezza.
Secondo figlio , dopo il fratello Luigi , muove i suoi primi passi  nella casa  paterna , situata nella zona dei Cappuccini , in quegli anni ancora distante dal centro abitato.
Qui il padre  lavora la sua terra , duramente, aiutato da  validi braccianti , ottenendo risultati e guadagni soddisfacenti.
E' su questa terra che Fausto comincia ad appassionarsi  alla conoscenza dei motori dei macchinari agricoli.
Iscritto alle scuole elementari , dimostra immediatamente un grande amore per lo studio e attenzione nell'apprendimento ; gli elogi degli insegnanti non si fanno attendere. ''Ama lo studio ed ha un'intelligenza piu' unica che rara''.
A Monterotondo completa le elementari fino alla sesta classe. Seguendo quelle che erano le sue mire ,  decide di allontanarsi dalle sue terre  iscrivendosi nell'anno 1911 alle Scuole tecniche di Amelia  in provincia di Terni.
E' questo un periodo malinconico :  sente il peso dei sacrifici che la sua famiglia deve sostenere per mantenerlo agli studi , ma soprattutto gli pesa la mancanza dell'affetto materno. Adora sua madre !
L'amore per lo studio  si accompagna a quello per lo Sport e l'esercizio fisico . Cresce sano e robusto  vivendo  con l'indispensabile e con il pensiero sempre rivolto a coloro che per vivere lavorano pesantemente. 
Nel 1919  completato il ciclo di studi ad Amelia , si trasferisce a Fermo in provincia di Ascoli Piceno ; si iscrive all'Istituto tecnico industriale presso il locale convitto , dove soggiorna fino al 1921 , poi alloggia presso una famiglia amica.
Il profitto scolastico e' sempre altissimo e la sua vita trascorre tra casa , scuola e lezioni di musica che nel frattempo ha iniziato.
Ama il padre , ma con la mamma  Nina ha un rapporto di tenerezza infinita e a lei si rivolge per chiedere quelle poche cose di cui necessita.
Nel 1922 si iscrive al Fascio di Combattimento di Monterotondo seguendo le orme del fratello Luigi che gia' da qualche anno pratica questo ambiente.
Quest'ultimo viene ferito gravemente tra il 30 e 31 dicembre 1921 da una pallottola esplosa da un  ''nemico comunista''. Fausto lo assiste  per tutto il tempo 
Nel luglio del 1923 consegue il diploma , risultando il Primo del corso.
Ad ottobre dello stesso anno ,  entra all'Accademia Aeronautica di Livorno dove immediatamente  gode della stima dei suoi superiori  , che lo giudicano un ottimo elemento con intelligenza pronta  e ricco di generosita' verso i suoi compagni .
In occasione delle festivita'  pasquali e natalizie scrive ai genitori  soffermandosi malinconicamente sulla lontananza dal  suo paese e dalla sua casa , senza mai fare menzione delle lodi e dei progressi che ottiene in Accademia. Un ragazzo modesto con un credo fermo: Dio, Patria, Famiglia .
Al termine dei tre anni di Accademia gli viene assegnata , direttamente dalle mani di Italo Balbo , la sciabola d'onore per essere risultato il primo del corso Aquila.
L'1 luglio 1926 e' nominato sottotenente e il 2 agosto inizia il corso di pilotaggio nel Campo San Giusto di Pisa. 
 

 Il 10 luglio 1930 viene trasferito al  93' Gruppo Autonomo di Bombardamento marittimo  per poter partecipare alla ''Crociera Atlantica'' Italia - Brasile.
Il 10 luglio 1930 viene trasferito al  93' Gruppo Autonomo di Bombardamento marittimo  per poter partecipare alla ''Crociera Atlantica'' Italia - Brasile.
 Il 15 dicembre 1930 , prende il comando della missione  Italo Balbo , e il 17 dicembre alle ore  7,45 partono quattro squadriglie di idrovolanti ''S.55''di tre velivoli ciascuna con a bordo 48 uomini.
Il tragitto si svolge in sette tappe per  10.350  chilometri di volo : partenza da Orbetello e , attraverso l'Africa , arrivo a Rio de Janeiro in Brasile .
Fausto Cecconi fa parte della squadriglia Nera con il maggiore Maddalena ed il motorista Da Monte.
Scrive ai genitori , senza mai esaltare le sue gesta , descrivendo le localita' visitate e le festose e trionfali accoglienze riservate agli aerei italiani.	
Ripartono dal Brasile il 7 febbraio 1931 con il piroscafo ''Conte rosso'', giunti in Italia , il 21 febbraio sono a Roma ; qui , dalla Stazione , attraversando  via del Tritone e piazza Colonna , sono accolti da un'immensa folla delirante.
Anche a Monterotondo viene accolto trionfalmente e portato a spalla fino alla casa paterna , dove e' festeggiato  con robuste bevute e lauti pranzi.
Il 15 dicembre 1930 , prende il comando della missione  Italo Balbo , e il 17 dicembre alle ore  7,45 partono quattro squadriglie di idrovolanti ''S.55''di tre velivoli ciascuna con a bordo 48 uomini.
Il tragitto si svolge in sette tappe per  10.350  chilometri di volo : partenza da Orbetello e , attraverso l'Africa , arrivo a Rio de Janeiro in Brasile .
Fausto Cecconi fa parte della squadriglia Nera con il maggiore Maddalena ed il motorista Da Monte.
Scrive ai genitori , senza mai esaltare le sue gesta , descrivendo le localita' visitate e le festose e trionfali accoglienze riservate agli aerei italiani.	
Ripartono dal Brasile il 7 febbraio 1931 con il piroscafo ''Conte rosso'', giunti in Italia , il 21 febbraio sono a Roma ; qui , dalla Stazione , attraversando  via del Tritone e piazza Colonna , sono accolti da un'immensa folla delirante.
Anche a Monterotondo viene accolto trionfalmente e portato a spalla fino alla casa paterna , dove e' festeggiato  con robuste bevute e lauti pranzi. 
 
  
